Il testo: “al centro della narrazione autobiografica è infatti una malattia invalidante, ripercorsa in tutte le sue tappe, fino a oggi. Ma il filo rosso che unisce tutti gli elementi del racconto è piuttosto un sottile humour, dote naturale e approdo a una particolare saggezza […] Il lettore prima riflette sui luoghi comuni intorno a una persona che ha perso le capacità motorie, poi comincia a interiorizzare che la vittoria vera è quella per l’appropriazione di sé stessi.” (Mirella Branca, storica dell’arte, dal sito Mistero Beni Culturali).
L’autore: funzionario della Soprintendenza alle Belle Arti di Firenze, Pistoia e Prato, ha partecipato alla progettazione e direzione di numerosi cantieri di restauro architettonico tra cui, a Firenze, la Loggia della Signoria, la Villa Medicea di Careggi, la Basilica di San Lorenzo e le Cappelle Medicee, la Cupola del Brunelleschi con il ciclo pittorico di Vasari e Zuccari. A Prato, la Basilica di Santa Maria delle Carceri e la Cattedrale di Santo Stefano con il ciclo pittorico di Filippo Lippi. È autore di alcuni saggi a carattere scientifico.
Ne parleremo con l’autore stesso e con Alessandra Delle Fave, psicologa psicoterapeuta, in due occasioni:
il 13 ottobre – in occasione della Campagna Regionale di promozione delle biblioteche toscane “Ottobre. Un mese nelle biblioteche per una Cultura Accessibile/dell’Accessibilità”, presso la Biblioteca Accademia delle Scienze Letterarie La Colombaria via S.Egidio – Firenze
il 1 dicembre 2017 – presso la sede di Croce Viola Pubblica Assistenza, in via Petrosa a Sesto Fiorentino (Fi) all’interno della rassegna di incontri “SeSto in gruppo”.