Che cos’è l’abilismo?
L’abilismo è la discriminazione verso le persone con disabilità che si esprime attraverso comportamenti, pensieri e linguaggio discriminatori nei loro confronti.
Le forme abiliste, come accade spesso nelle forme di pregiudizio e di marginalizzazione, vengono normalizzate e banalizzate.
Origini dell’abilismo
Il termine abilismo deriva dall’inglese ABLEISM. Coniato negli anni 80 nell’ambito dei disability studies cioè gli studi sulla disabilità, una vera e propria disciplina scientifica che si è sviluppata in ambito angloamericano e nordeuropeo.
A partire dagli anni 70 questa disciplina si è occupata di studiare la disabilità non più nell’ottica medico individualistica, ma in una prospettiva multidisciplinare per affrontare i temi della disabilità da diversi punti di vista (politico, culturale, pedagogico, eccetera).
L’abilismo è una prevaricazione che si realizza in vari modi, più o meno evidenti e più o meno consapevoli da parte di chi li agisce. Talvolta sono talmente sottili che la stessa persona con disabilità arriva ad interiorizzarli come “normali”.
La persona percepisce un vissuto di fastidio e di disagio, senza riuscire però a dare un nome al vissuto stesso. Le persone con disabilità non sono tutte uguali, ma nonostante ciascuno abiti luoghi diversi e viva vite anche molto distanti, nei loro racconti emerge come si ritrovino tutti a provare sensazioni simili quando sperimentano sulla propria pelle l’abilismo.
L’abilismo viene vissuto con una frequenza che è quasi quotidiana, le persone con consapevoli che la società sia stata costruita in funzione di un corpo sempre performante e che funzioni secondo regole prestabilite. Questo contesto porta frequentemente ad un abilismo interiorizzato, tipico di chi percepisce di essere “cancellato” o messo in secondo piano letteralmente e simbolicamente.