Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la dipendenza è una condizione psichica e a volte fisica che deriva dall’ interazione tra una persona ed una sostanza tossica.
La persona dipendente sviluppa un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico per ottenere i suoi effetti psichici positivi, oppure per evitare il malessere che deriva dalla sua privazione.
La dipendenza permetterebbe infatti di ridurre gli stati emotivi affettivi negativi e contemporaneamente intensificare gli stati positivi.
In realtà, complice la direzione verso la quale si è sviluppata la società attuale, sono emerse delle nuove “dipendenze senza sostanza”, dette anche “dipendenze comportamentali” ovvero forme di dipendenza dove non è presente una sostanza psicoattiva ma vengono messe in atto modalità comportamentali analoghe alla dipendenza da sostanza.
Tra le nuove dipendenze troviamo ad esempio, la dipendenza da gioco d’azzardo, la dipendenza da shopping, la dipendenza dal lavoro, le varie dipendenze tecnologiche, le dipendenza relazionali.
Cosa hanno in comune le vecchie e le nuove dipendenze?
Le dipendenze da sostanza e senza sostanza, condividono alcune caratteristiche chiave, tra le quali ricordiamo, ad esempio:
- la compulsività: la persona non è in grado di resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento dipendente;
- il craving: si attiva una sensazione crescente di tensione immediatamente prima dell’inizio del comportamento;
- la sensazione di piacere e di sollievo durante la messa in atto del comportamento;
- la percezione di perdita di controllo;
- la persistenza del comportamento nonostante le conseguenze negative.
Quali conseguenze hanno in comune le nuove dipendenze?
In entrambe le forme di dipendenza si verificano:
- alterazioni del tono dell’umore;
- innalzamento del livello di tolleranza per cui la persona ha bisogno di “dosi” sempre più elevate;
- sintomi di astinenza;
- conflitti e difficoltà con la propria cerchia amicale, familiare e lavorativa;
- ricadute
Perché, pur in assenza della sostanza, si attivano comportamenti di dipendenza?
Sono degni di nota alcuni interessanti studi che hanno dimostrato come, dal punto di vista fisiologico, in entrambe le forme di dipendenza, c’è una maggiore attivazione fisiologica (arousal) e alterazioni dei sistemi dopaminergici e serotoninergici. Vengono quindi coinvolti gli stessi correlati neurofisiologici.
Per esempio, nel gioco d’azzardo patologico la frequenza cardiaca aumenta durante le sessioni di gioco. Per questo motivo, si può parlare a tutti gli effetti di nuove forme di dipendenza che da una parte hanno le loro peculiarità, ma dall’altra invece mostrano le stesse caratteristiche.